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label: Micino Records
A Brindesi piace il rock, storce un po’ il naso agli arrangiamenti fatti con gli archi e preferisce di gran lunga le chitarre elettriche e l’armonica a bocca. Va matta per i primi di dischi di Ligabue piuttosto che per gli ultimi. Entusiasta per natura, vive i ...
label: Micino Records
A Brindesi piace il rock, storce un po’ il naso agli arrangiamenti fatti con gli archi e preferisce di gran lunga le chitarre elettriche e l’armonica a bocca. Va matta per i primi di dischi di Ligabue piuttosto che per gli ultimi. Entusiasta per natura, vive in un appartamentino popolato da centinaia di fotografie, piccoli soprammobili di mille colori, decine di mondi ricoperti di neve dentro una palla di vetro. La prima impressione che si ha in quella piccola casa la si avrebbe sfogliando un fumetto a colori. Il tempo sembra sospeso, le regole non esistono. Finchè, in prospettiva, sopra a uno strano mobile marrone scuro non compare il suo portatile. Lì altre mille iconcine colorate popolano il suo desktop e, in qualche cartella nel marasma, la sua vita un po’ alla volta si sta trasformando in canzoni.
Brindesi si sveglia ogni mattina, malvolentieri a volte, perché dormire 12 ore come lei ritiene essere il minimo, non è sempre il massimo e lo fa grazie ad una radiosveglia che le da l’attacco niente meno di ‘American Idiot’ dei Green day, ad un volume nientemeno che ‘da infarto’. Vive di caffè con lo zucchero di canna e di spaghetti alle vongole, di qualche sigaretta furtiva fumata nel suo ‘Santana dell’88 con accensione a pulsante’.
Insomma è un personaggio quantomeno indipendente, crede nel saluto della gente e nelle buone maniere, aggiorna spesso le sue scarpe e il suo guardaroba ma non bada in questo ai meccanismi di marketing massificato; è attratta solo da ciò che è irresistibilmente carino, pure troppo, e a volte fa indigestione.
S’innamora ma volta facilmente pagina, si rinnova presto e sa veramente vedersi con autoironia, in prospettiva.
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