Buongiorno a tutti i nostri followers! E benvenuti al nostro appuntamento del Sabato. Oggi Fattorie musicali ha voluto scambiare due chiacchiere con i Vallanzaska. Chi ama il genere ska e non solo li conosce già, in virtù della loro esperienza ventennale, e del repertorio ricco di citazioni liriche e musicali. L' aver trasformato a loro piacimento il genere ska, rendendolo utilizzabile in tv, radio e qualsiasi altro mezzo di comunicazione ha fatto dei Vallanzaska una band di sicuro successo. Oggi pubblicheremo la prima parte della nostra lunga conversazione. Il prossimo appuntamento con i Vallanzaska è per Mercoledi sera, con tante interessanti novità sul loro nuovo disco - The best spaghetti Ska 1991-2011-.  A voi la linea!
Sante Alagia
1) Vallanzaska! Presentatevi agli amici di RadiostarTV
Cari amici di RadiostarTV, qui, solo per voi, ecco i Vallanzaska! Gruppo che se volete conoscere ancora più di quanto già conoscete, non dovete fare altro che:
- leggere le risposte qui sotto.
- guardarne i video su youtube e sul canale di RadiostarTV
- comprarne tutti i dischi in triplice copia
- andarli a sentire dal vivo portando più amici possibili per diffondere il verbo della più grande band ska d’Italia.
Se non volete conoscerci meglio… allora andate a sentirvi i concerti di Apicella.
2) Perché avete scelto questo nome?
* Il nome Vallanzaska si rifà a quello di Renato Vallanzasca, il bandito che negli anni 70 e 80 è stato autore di incredibili fughe dalle carceri nostrane e rapine rocambolesche. Ha compiuto evidentemente anche azioni brutali come l’omicidio e il rapimento di persona, ma noi abbiamo scelto di chiamarci così in modo provocatorio, sottolineando più che tutto il modo di Vallanzasca di essere fuori dalle regole. La scelta di chiamarci Vallanzaska è cercata anche per la desinenza del nome in “ska”, desinenza che volevamo fortemente nel nome del gruppo.
3) Siete famosi da molto tempo. Parlateci del vostro percorso artistico fino ad ora, alti e bassi compresi.
* La nostra formazione compie 20 anni di attività proprio quest’anno, 2011. Ne abbiamo viste di tutti i colori, abbiamo cambiato la formazione più volte, con i due fondatori comunque in prima linea. La formazione di adesso è comunque la stessa da quasi 10 anni e insieme abbiamo già scritto 3 dischi. Ne approfitto per dire i nomi di tutti i Vallanzaska: alla voce La Dava, Lucius alla chitarra, Skandinavo alle tastiere, Specchio al sax, Piras alla tromba, Vanni al basso e Il Bini alla batteria. Da 20 anni suoniamo ska, e non scherziamo coi Vallanzaska, anche se in verità se veniste sul nostro furgone vi rendereste conto che si parla più che tutto di cazzate, nei viaggi lunghi come in quelli corti. L’anno scorso è morto il nostro fonico storico, Angelo Brucculeri. Questo è stato un momento molto triste. Quest’anno lo abbiamo ricordato con un concerto acustico e improvvisato per strada sui navigli a Milano, e questo è stato un momento molto alto.
4) Lo Ska è il genere che più vi rappresenta. In Italia, data la nostra tradizione neomelodica, è stato facile affermarvi con la vostra musica?
* E’ stato abbastanza semplice perché i Vallanzaska non hanno mai preso lo ska come un genere da festa e basta, ma lo hanno farcito di citazioni sia liriche che musicali, lo hanno trasformato a loro piacimento dimostrando che è un genere che può essere usato in tv, radio, per sigle e commenti musicali a video di qualsiasi genere. Noi rimaniamo un gruppo alternativo e assolutamente al di fuori del mainstream. Ma la qualità dello ska non dipende dal genere in sè ma dal gruppo che lo interpreta. E intanto quest’anno il PIMI assegnerà ai Vallanzaska un premio speciale per i 20 anni di carriera al MEI di Bari.
Sante Alagia |