Le sue note sono una narrazione autobiografica. Ogni suo brano ci proietta in una dimensione a noi sconosciuta, che il testo contribuisce a rivelare. Un primo ascolto ci porterebbe a ricondurre la sua musica all’interno del genere Rock, con velati influssi cantautoriali, ma un ascolto più approfondito ci fa evidenziare numerose sfumature, che vestono i suoi brani di un raffinato e originale pop-rock. I suoi testi accompagnano l’esperienza estetica che l’orchestrazione armonica e melodica riesce a ricreare, narrandoci storie sotto forma di racconto poetico. Lui è Alessandro Ferrais, ed è, come lui stesso ha affermato, un esploratore musicale dell’esistenza. 
1) Ferrais, parlaci di te e del tuo percorso artistico.
La mia dimensione artistica e la mia vita coincidono. Ciò non significa che la mia musica sia autobiografica. Sono un esploratore, in ogni aspetto della mia esistenza. La vita e la musica sembrano dimensioni da valutare separatamente. Io cerco di cogliere l’armonica sinergia tra queste. Ho intrapreso la mia carriera da professionista due anni fa, con un’etichetta bresciana, la quale si è occupata della distribuzione di “Tutto copre la marea”, il mio primo disco autoprodotto. Dopo un rapporto altalenante con questa etichetta ho incontrato il manager della casa discografica Cancanmusicpublishing di Bologna, che ha creduto nelle mie potenzialità. Con loro ho prodotto “IL CENTRO DELLE DISTANZE” senza richiesta di compensi. Ora ci stiamo dedicando alla promozione, con ottimi risultati.
2) Ami sperimentare nuove sonorità?
Certo, anche se per me non significa riprodurre nuove sonorità e vedere cosa succede. E’ un concetto legato alla mia intimità, non ad un’arida soluzione sonora o d’arrangiamento. Si può sperimentare nel modo di esprimersi, oppure suonando uno stesso brano con strumenti diversi.
3) Ti emoziona di più il calore del pubblico o l'esecuzione magistrale di uno dei tuoi brani?
Trovo che l’ebrezza dell’atto compositivo sia un irripetibile momento di estasi. Se ciò accade posso avvertire il calore del pubblico.
4) Da “Tutto copre la marea” a “Il centro delle distanze”. Parlaci del tuo nuovo album e dei progetti futuri.
“Il centro delle distanze” è uscito come Ferrais, per evitare di farmi definire un cantautore. La casa discografica sta realizzando molti progetti per me. Anche se ritengo che la musica venga prima di tutto. Secondo me la promozione funziona solo se mette in risalto la musica, non l’artista, chi crea viene dopo la sua opera. In pochi mesi, senza realizzare alcun videoclip, e senza la promozione di nessun ufficio stampa ho riscosso un notevole successo. Ho ottenuto alcuni passaggi radiofonici e interviste, all’estero e in Italia. A Maggio di quest'anno “Tutto copre la marea” sarà inserita in "Opera Prima Compilation", distribuita su tutto il territorio nazionale da Edel. La mia performance non è mai studiata, spesso mi capita di cambiare le parole di un testo durante i live.
http://itunes.apple.com/it/album/il-centro-delle-distanze/id446767052?i=446767067
http://www.radiostar.it/Ferrais/
Sante Alagia
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