E' un Concept Album costituito da 16 istantanee che sono tutte piccole biografie: storie di emigrazione e di migranti, narrate nella loro intimità, che le rende così simili alla vita di chi non emigra, di chi resta, ma comunque combatte la battaglia della vita, della propria esistenza.  Tra gli ospiti: Caparezza, Rodrigo D'Erasmo (Afterhours), Andrea Appino (Zen Circus), Aucan, Davide Toffolo (Tre Allegri Ragazzi Morti) con il coro Anni Dieci, Egle Sommacal e molti altri ancora.
''… Volevamo intitolarlo Storia di un Immigrato. Il riferimento tanto esplicito a De André sembrava una splendida provocazione, tanto più significativa in quanto il disco è stato immaginato e desiderato "a concetto", come infatti è, e come lo fu appunto Storia di un Impiegato. Per pudore, Il Teatro degli Orrori ha preferito un titolo più metaforico e immaginifico: IL MONDO NUOVO ...''
"Il mondo nuovo" narra il viaggio e la speranza, la lontananza e la solitudine, l'amore, la violenza e la morte, e tenta un affresco dell'Italia dell'oggi, e del mondo che la circonda. E' è un disco inevitabilmente "politico". Perché narrare l'immigrazione è, oggi, mettere il dito nella piaga più profonda della società italiana, dove si scontrano gli anticorpi democratici con i batteri e i virus della xenofobia, dell'intolleranza, della paura dell'altro, in un'assurda concatenazione di piccole e grandi ignoranze, incomprensioni, inconsapevolezze, ataviche manchevolezze di una società che in questi ultimi anni è cresciuta involvendosi in una sorta di analfabetismo etico, morale, e politico. E’ un disco di lotta ,senza partigianerie o militanze di sorta, questa è una raccolta di canzoni che dicono, o vorrebbero dire, una cosa semplice ma purtroppo nient'affatto scontata: il pianeta-mondo è il nostro paese comune, e la nostra vera patria. È un'esortazione, affinché sia finalmente possibile riconoscerci gli uni e gli altri come donne e uomini portatori dei medesimi diritti.
Come è consuetudine nelle produzioni de Il Teatro degli Orrori, numerose citazioni letterarie per così dire "alte", sono presenti fra i brani.
Il mondo nuovo è la terza fatica full-lenght de Il Teatro degli Orrori. Il suono è quello del rock contemporaneo, attento agli sviluppi più o meno recenti, individuabili sopratutto nel rock europeo, ma risente del desiderio e dell'ambizione di esplorare territori nuovi e diversi, un po' come un viaggiatore ama migrare nel mondo, in città sconosciute, per vedere, conoscere, imparare. Le canzoni sono state pensate nel senso e nella direzione di una dialettica fra musica e parole, che possa e sappia generare evocazioni inedite. Ma questo disco è innanzitutto il risultato di un processo lungo e paziente di auto-apprendimento, perché fare musica non è scontato, ma è una sfida nei confronti propri e della propria storia culturale ed artistica. È, quindi, una tentazione divenuta tentativo, una scommessa col futuro, lo sforzo di quattro musicisti di crescere ancora, di fuggire dai propri stessi cliché, di ricercare una personalità specifica mai conquistata una volta per sempre.
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