Quante volte da bambini troppo timidi vi sarete sentiti sgridare dai vostri genitori. Vi dicevano sempre ‘tira fuori la voce’. C’è chi la sua voce ha voluto non solo tirarla fuori, ma anche alzarla, per raccontare la sua storia e narrare di tutto ciò che succede intorno a lui. La sua terra è la Sicilia, storico crocevia di arte e cultura che la rendono unica al mondo; logorata da decenni di guerre e faide interne. Stiamo parlando di Ras Pepy, artista attivo dal 2000, che ha fatto delle denunce sociali il tema delle sue ultime produzioni. La nostra penna rossa Miriam Piro, con la sua arguzie e pungente ironia, lo ha intervistato per noi.  Sante Alagia
1)Parlaci di te. Perché e quando hai deciso di ‘fare il cantante’?
La mia passione per la musica inizia da bambino all’età di sette anni. Inizio con lezioni di teoria e solfeggio e lo studio del clarinetto. In adolescenza mi innamoro delle percussioni e della batteria, suonando con gruppi locali vari. All’Università, nel 2000, fondo un Sound System, Suddab, dove il mio ruolo principale è quello di fare l’mc, speaker; subito dopo assieme ad altri ragazzi, formo i Rastaker Roots, una reggae band, dove suonavo le percussioni e facevo le seconde voci. Inizio qui a capire che la mia strada è il canto. Raccontare le cose che succedono nella mia società, con la mia voce e soprattutto con i miei testi. Le denuncie sociali sono i temi a me più cari.
2) La tua musica in tre aggettivi.
Difficile da dire in soli 3 aggettivi. Io la definisco: Forte, Incisiva e Originale
3) La canzone che ha segnato un punto di svolta nella tua vita.
Sicuramente la canzone che mi ha segnato di più è No Ponte. Un brano scritto da me e cantato assieme a Tunaman nell’album Riddim One(2005)della Trinakriù.
Con questo brano ho avuto la possibilità di farmi ascoltare in tutta Italia, con passaggi in radio locali e nazionali, come Radio Popolare e Radio 2 con Fiorello.
4) Come nascono le tue canzoni… lampo di genio, riflessioni interne o fascio di luce che ti illumina dall’alto?
Le mie canzoni nascono in un modo alquanto bizzarro e variegato. Nessun lampo di genio e nessun fascio di luce, solamente cercare di estirpare fuori le mie emozioni più nascoste. Un lavoro di auto conciliazione con il mio essere.
5) Una canzone che quando la ascolti pensi ‘Cavolo, perché non l’ho scritta io’!
Mi capita tante volte di pensare: è se l’avessi scritta io? Sarebbe diventata così famosa?
Una delle tante che mi viene in mente potrebbe essere “Cuccuruccucù,Paloma” di Battiato.
6) Un’altra che quando la ascolti pensi ‘Ma come si fa a comporre cose così oscene?!’
Con il vostro permesso rido. In mente mi vengono una valanga di nomi, ma mi limito a citarne una. La canzone del capitano uncino di DJ Francesco(senza offesa).
7) Se potessi rinascere, in quale artista/gruppo vorresti reincarnarti?
Tanti geni e tanti gruppi mi piacciono ma penso di sceglierne uno su tutti, Domenico Modugno.
Miriam Piro
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