Il viaggio dell’artista è sempre accidentato. Molti decidono di abbandonare il loro progetto musicale alla prima sconfitta; rischiando di rimpiangere per sempre l’occasione perduta, l’attimo fuggente che gli avrebbe permesso di narrare la loro storia.
C’è chi invece prende tutto con leggerezza, costruendo il proprio percorso con estrema disinvoltura. Leggerezza non significa superficialità, vuol dire essere determinati nel raggiungimento di uno scopo, pur agendo con estremo disincanto.
La sottrazione di peso, termine caro a Italo Calvino, permette altresì all’artista di affrontare le situazioni in maniera istintiva; decretando spesso degli autentici trionfi.
Gli OHM hanno fatto proprie tutte queste affermazioni, costruendo un percorso artistico che prende vita all’interno della scena underground; muovendosi, con estrema disinvoltura, nell’ambito della mera sperimentazione. La loro carriera è fuori dalle logiche commerciali, e rifiuta ogni etichetta di genere. Un ascolto intenso e appassionato ne decreterà il trionfo.
1) Le vostre produzioni virano verso la sperimentazione di nuove sonorità. Quali sono gli aspetti che intendete enfatizzare per dare una forte caratterizzazione al vostro sound?
* Nel nostro ultimo lavoro si sono fatte strada soluzioni elettroniche, che in questo momento riteniamo ci rappresentino maggiormente. Non ci siamo mai posti limiti, quindi non sappiamo quale sarà il sound che parlerà al meglio di noi nel nostro prossimo album. Il nostro cardine è il pubblico, che ci definisce e crea la nostra identità sonora.
2) Nella vostra biografia avete descritto le vostre esibizioni come incentrate sulla teatralità dell'esecuzione. Illustrateci questo aspetto con un esempio preso da una vostra performance.
* La scelta di puntare sull’approccio live nasce dalla reale difficoltà di entrare nell’attuale mercato discografico. La musica e la scena ci permettono di catalizzare l’attenzione del pubblico su di noi. L’idea del live non ha mai copione, ha un approccio easy e poco tecnico, nasce dal nostro essere un po’ pazzi. Per dimostrare quanta importanza diamo all’aspetto scenico vi dirò che ci è capitato di portare la valigia con gli abiti di scena e dimenticare le chitarre a casa!
3) Nei vostri brani conta maggiormente la dimensione testuale o quella musicale? Perché?
* Indipendentemente da ciò che nasce prima la dimensione testuale e musicale hanno la stessa importanza, l’ una non esclude o prevarica l’altra in nessun caso. Se inizialmente l’ambito rap e hip-hop sottolineava la dimensione testuale, l’idea di soppiantare le basi con un vero gruppo di musicisti ha riportato la dimensione musicale a rivestire esattamente la stessa importanza di quella testuale.
4) I vostri progetti per il futuro.
* La nostra più grande ambizione è continuare a crescere senza essere ossessionati dall’idea di arrivare. Puntiamo a una crescita del gruppo, ma ci sentiamo anche completi e realizzati in quello che facciamo.
Sante Alagia |