Il successo, per un musicista, è determinato da una serie d’importanti fattori e coincidenze. Le sonorità ben articolate e facilmente riconoscibili contribuiscono, indubbiamente, a determinare un prodotto di successo. La musica deve essere però accompagnata da testi capaci di narrare, nello spazio di poche battute, una storia nella quale tutti noi possiamo identificarci, e trarne spunto per le nostre azioni successive. L’elemento che può essere nella maggior parte dei casi determinante è però la voce dell’artista, che non deve somigliare a quella di nessun altro, configurandosi come unica e originale. L’artista intervistata questa settimana possiede tutte le caratteristiche già citate, e affronta in maniera serena e divertita il suo debutto. E’ una cantautrice con una voce unica e particolare, facilmente riconoscibile dopo un solo ascolto. Alla voce unisce un’innovativa articolazione sonora, che unisce melodie rock ad elementi di musica elettronica. In ultimo, i testi del suo album di debutto - scritti a quattro mani con il compianto produttore Giancarlo Bigazzi – narrano la sua e la nostra storia.
Un viaggio autobiografico, che, nello spazio di una canzone, narra e suscita emozioni. Prende il suo nome e cognome: Carlotta Proietti.
1) Carlotta Proietti! Tre aggettivi capaci di descrivere il tuo debutto discografico.
Tre aggettivi: liberatorio, sereno, divertito!
2) Carlotta Proietti è il tuo album d'esordio. Per quale motivo è stato scelto questo nome? In realtà non c’è un perché molto pensato – si era parlato di chiamarlo “Scema” come una delle canzoni del disco, ma poi ci siamo resi conto che Carlotta Proietti: Scema non fosse il massimo…ho optato allora per una soluzione semplice, che mi rispecchiasse. Cosa meglio del mio nome?
3) All'interno del disco sono rintracciabili sonorità rock sapientemente miscelate con melodie elettroniche. Il tutto è corredato da testi semplici ed essenziali, scritti a quattro mani con il compianto Giancarlo Bigazzi. In "Carlotta Proietti" conta maggiormente la dimensione testuale o quella musicale?
Contano entrambe le dimensioni. Certamente quando scrivo una canzone do molta attenzione al testo essendo cantautrice e non musicista. Però un brano che “gira” è una miscela riuscita di musica e testo, dove una non deve schiacciare l’altro e viceversa. Naturalmente conta molto anche l’interpretazione.
4) Qual è l'elemento che rende riconoscibile ed unica la tua musica? Non sono mai stata capace di giudicarmi, per cui lascio fare agli altri. E uno dei commenti che mi fanno più piacere è che la mia voce non somiglia ad altre. Spero possa essere questo un tratto distintivo del mio album e del mio lavoro.
5) Un sapore un suono e una fragranza capaci di descrivere il tuo album d'esordio. Un sapore agrodolce e speziato, un suono misterioso e sorridente, una fragranza fresca e curiosa.
Sante Alagia |