Immaginate di ascoltare un brano musicale a voi sconosciuto, la ritmica e i riff di chitarra vi faranno subito pensare ad un pezzo degli Hoobastank, ma ascoltando il timbro e lo stile delle voci penserete subito che si tratti di una nuova composizione degli Incubus. Quando sarete certi di aver capito a quale artista ricondurre la composizione vi troverete di fronte ad alcuni scratch e inserti campionati; potreste pensare ai Limp Bizkit, ma il brano che state ascoltando è qualcosa di molto più innovativo ed originale, dove alla durezza dell’articolazione sonora si contrappone la continua ricerca di armonia, che il timbro delle voci riesce a donare. Avete appena ascoltato un brano dei Panic Room, il gruppo intervistato questa settimana.
1) Panic Room, Il vostro percorso artistico in tre aggettivi.
* a)ricco di soddisfazioni b) difficoltoso c) longevo.
2) La vostra carriera ha inizio nel 2002, anno di costituzione dei Redrum, cover band dei noti Incubus e Hoobastank. Con il passare del tempo il vostro sound comincia ad avere una sempre più chiara identità; iniziate a produrre brani originali e nel 2008 decidete di cambiare il vostro nome in Panic Room. Quali sono gli elementi imprescindibili che devono caratterizzare i vostri brani? Il cambio del nome è stato funzionale al garantirvi una nuova identità artistica?
* Diverse cose caratterizzano i nostri brani ma i due elementi che sicuramente li contraddistinguono maggiormente sono la durezza delle sonorità e la continua ricerca della melodia. I brani non sono fatti con lo "stampino" ma sono il risultato di quello che ci viene naturale fare, il risultato di quello che esce direttamente dalle nostre menti, senza alcun tipo di filtro. In tutto ciò il cambio del nome non ha rappresentato una nuova identità, che è sempre stata ben definita, ma ha rappresentato un punto di svolta nell'impegno e nella ricerca di nuove possibilità di far conoscere la nostra musica. Considerando il fatto che il nome Redrum era forse leggermente inflazionato.
3) Nei vostri brani conta maggiormente la dimensione testuale o quella musicale? Perché?
* Sia la dimensione testuale che quella musicale hanno un'importanza che va di pari passo. Non c'è mai piaciuto tralasciare né l'una né l'altra ed entrambe sono sicuramente migliorate nel corso del tempo e con l'aumentare dell’esperienza. Siamo sempre stati attenti agli arrangiamenti e ad ogni singolo particolare ed ogni canzone nuova risulta essere sempre un po’ più "completa" rispetto a quella precedente. Devo ammettere però che forse i testi scritti 10 anni fa forse adesso non sarebbero proprio uguali.
4) Equilibrium, il vostro album. Raccontateci tutto quello che avete voluto comunicare attraverso di lui.
* Con Equilibrium abbiamo cercato di raccogliere ed esternare tutte le sensazioni e gli stati d'animo che ci hanno segnato, che abbiamo vissuto, alla continua ricerca di un equilibrio che forse non esiste, che è irraggiungibile o che forse non vale neanche la pena cercare! Abbiamo raccolto esperienze di vita, fatti che ci hanno impressionato, frustrazioni, ansie, tutto ciò che ti allontana o ti avvicina a questo ipotetico equilibrio. In conclusione la domanda che ci siamo fatti è stata questa: vale la pena sconvolgere la propria vita per ritrovare se stessi? A voi la risposta.
5) Un nome proprio di persona che dareste alla vostra musica.
* Il nome proprio di persona che daremmo alla nostra musica è sicuramente: Chuck!
http://radiostar.it/Panic%20Room/
Sante Alagia
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