Il “musicscape” electro-indie è saturo di artisti, provenienti da tutto il mondo, che compongono i loro brani in lingua inglese, prestando fede alla matrice originaria del genere. Il loro valore aggiunto sta nel comporre testi in italiano; caratteristica che conferisce calore e sapore latino alle produzioni di musica elettronica. Montreal. 1) MONTREAL. Il vostro percorso artistico in tre aggettivi.
Variegato. Deciso. Energico.
2) Il vostro gruppo nasce nel 2008, componendosi di personalità che indirizzano il sound verso la sperimentazione elettronica. Chi e quali sono i vostri riferimenti artistici?
I nostri riferimenti artistici principali sono Klaxons e Kasabian e in generale la scena indie-electro di matrice britannica. Tra gli italiani sicuramente Subsonica e Bluvertigo. Questi sono i gruppi che più ci rispecchiano, ma guardiamo ad essi per cercare una nostra originalità e creare un suono che ci contraddistingua.
3) Le tre caratteristiche essenziali che connotano la vostra musica e la differenziano da quella di altri musicisti.
In primo luogo lo stile dei testi: non ci piace essere banali né descrivere un solo aspetto della realtà che ci circonda. La musica ha il compito di inviare un messaggio a chi ascolta, e i luoghi comuni non hanno mai preso parte al nostro progetto. Al secondo posto la scelta della lingua italiana su un genere non appartenente alla tradizione del nostro paese, e infine, la scelta di conferire una certa dinamicità ai brani che scriviamo a fronte di una performance dal vivo che coinvolga al massimo gli spettatori.
4) La scelta di cantare i testi in italiano, perché si rivela una caratteristica imprescindibile delle vostre produzioni?
Il nostro obiettivo è quello di creare qualcosa di originale, e la scelta di cantare in italiano ha preso forma proprio da questa ricerca. Proporre un genere di matrice britannica nella propria lingua significa fare quello che la maggior parte dei gruppi nostrani preferisce evitare. Fare concorrenza alle migliaia di gruppi inglesi che escono ogni anno, richiederebbe la consapevolezza di avere una pronuncia e un progetto davvero all’altezza.
5) Situazioni momentanee di panico. Raccontateci tutto quello che avete voluto comunicare con il vostro ultimo disco.
Le “situazioni momentanee di panico” riguardano tutte le situazioni in cui ci sentiamo afflitti da un dubbio che ci assale: sono "momentanee" perché mosse dalla speranza di una risoluzione inaspettata. I tre brani hanno contenuti diversi tra loro: “Ti Farà Piacere” è una critica alla scena indipendente romana, spesso alternativa solo perché di moda; “Montecristo!” vuole essere una metafora diretta alla risoluzione dei problemi che la vita ci pone davanti; “Fino In Fondo” parla invece di amore non corrisposto: esso fa male a 15 anni come a 25, cambia solo la capacità di fingere. Questo disco nell'insieme è una piccola guida per i tempi di crisi in cui siamo costretti a vivere: l'unica cosa che può salvarci è un'emozione semplice.
Foto: Marta Boggi
Sante Alagia
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