Esce l’11 settembre l’EP d’esordio dei Morris Goldmine, Interamente autoprodotto, “Blackout” si contraddistingue per un sound estero che pesca sia dai grandi classici del Rock fino alle più attuali sonorità Indie di stampo britannico.  Il disco è stato registrato quasi interamente al PdM Studio. La produzione musicale è piena di riferimenti a produzioni tipiche di fine anni ’60/inizio anni ‘70, con l’uso di voci, cori, chitarre, strumenti ad arco e piatti trattati in reverse e con Varispeed (Alice, What do you think?, Blackout), Mellotron (Alice, Blackout), voci filtrate attraverso speaker rotativi Leslie (Blackout), utilizzo di Echo chamber per gli ambienti musicali.
La band, attiva dal 2010, si contraddistingue per spettacoli live energici e carichi di adrenalina. Le tappe salienti sono la presenza al Meeting del Mare con Elio e le Storie Tese il 30 maggio 2010 e il concerto d'apertura alla Premiata Forneria Marconi il 31 agosto dello stesso anno. A fine maggio del 2011 aprono, assieme ad altre band, il concerto di Caparezza, mentre nell'estate suonano con Afterhours e Verdena al festival Voci dal Sud.
A dispetto della decisa carica che, specialmente durante le esibizioni live, la band offre, i testi dei brani sono intimisti e introspettivi, tendono a fotografare allegoricamente sensazioni e stati d’animo e sono volutamente estranei da ogni influenza di tipo politico. Nelle intenzioni del loro autore, le tracce trattano di crisi d’identità e depersonalizzazione (What’s my name?), ambiguità (What do you Think?), stati d’animo in contrapposizione (So Good), negozi di antiquariato (Alice), notti brave (Feel like Dance), esperienze mistiche e psichedeliche (Blackout).
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