Molti artisti, nel comporre i loro brani, traggono ispirazione dalle suggestioni sonore offerte dal Mar Mediterraneo. Alcuni provano semplicemente a ibridare le sonorità mediorientali a quelle occidentali, mentre altri riescono a percepire le singole sfumature che il luogo offre, creando un’energica identità sonora che le raccoglie ed evoca a ogni passaggio. Loro sono i Crifiu, e racconteremo la loro storia in due puntate.
1) Crifiu. Il vostro percorso artistico in tre aggettivi
“Emozionante, epico, contadino”. “Emozionante” perché dedicare la propria quotidianità alla musica ti arricchisce e ti fa crescere dal punto di vista lavorativo ma anche umano, perché la musica è ascolto, ricerca, incontro, viaggio, poesia ed emozioni. “Epico” perché abbiamo imbracciato i nostri strumenti quasi adolescenti e da allora abbiamo iniziato ad incamminarci -onirici, folli ed instancabili- su un percorso che richiede fatica e lavoro, che conosce salite e discese, che sa il sapore della polvere, il sudore di ogni live e la meraviglia degli sguardi incontrati su quel percorso, di migliaia di sorrisi sotto al palco. “Contadino” perché, conosciamo anche noi il tempo della semina e quello del raccolto, ma soprattutto la fatica e il lavoro del tempo che trascorre nel farlo crescere, con pazienza e professionalità.
2) Perché avete scelto questo nome?
Crifiu nasce come acronimo che identificava, in qualche modo, i nostri primi vagiti musicali; Esprime il nostro genere musicale, da sempre votato all’ascolto di musiche altre e aperto verso generi e stili altri, per disegnarsi una propria identità. Ci piaceva, inoltre, la sua sonorità perché capace di evocare qualcosa di “dialettale”, legato al Salento e al Sud Italia, come ad indicare un elemento delle nostre origini.
3) La vostra musica è un incontro tra sonorità apparentemente antitetiche, che spaziano dall'elettronica ai suoni del mediterraneo. Quali sono, se li avete, i vostri riferimenti artistici?
La nostra musica è un viaggio attraverso le culture, abbracciando tempi e spazi diversi e attingendo sonorità e strumenti, sfumatura liriche ed emozionali da ogni dove, coniugando i suoni di bouzouki, flauti, bendir e bhangra dhol a chitarre elettriche, campionatori, frequenze basse e potenti groove di batteria per disegnare un’identità originale, potente ed evocativa. Più che di riferimenti artistici ci piace parlare di fascinazioni, di meraviglie ispirate dall’ascolto di sonorità provenienti dal mondo. Guardiamo al Mediterraneo con un linguaggio contemporaneo, intendendolo sia geograficamente, sia metaforicamente come luogo in cui le sponde delle diverse terre mescolano le proprie lingue, culture e suoni. Nel nostro lavoro abbiam cercato sempre di fuggire le etichette perché, soprattutto nel mercato italiano, tarpano le ali e isteriliscono la creatività. Le influenze-fascinazioni sono quelle del rock, del pop, della world music, dell’elettronica, del dub, delle melodie mediterranee. Siamo nel 2012, e, come a noi piace pensare, il genere musicale del Futuro è l’“attraversamento” dei generi, il “non genere”. La nostra musica è un incontro di più generi, di tempi e spazi differenti, di orizzonti allargati: il nostro nuovo album, “Cuori e Confini”, trasuda tutto questo. La musica dei Crifiu, allora, ci piace definirla con un’intuizione aperta, dilatata, vaga ed evocativa che un po’ racconta i nostri tempi.
Sante Alagia
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