Band riminese nata sui banchi di scuola nel 2003, dallo stile alternative rock ma dalle liriche degne della tradizione cantautorale. Secondi al Sanremo Rock Festival nel 2009, numerose esibizioni live, diverse partecipazioni a contest , concerti, e manifestazioni a scopo sociale e culturale. Nel 2011 la pubblicazione del primo album omonimo, contenente dieci tracce dai testi pungenti espressi attraverso suoni punk, pop e rock , dal titolo Cardiophobia.  Oggi un secondo album “Retrò” , 7 cover live , suonate e registrate in presa diretta e distribuite in streaming free. - Cardiophobia: la convinzione di avere un cuore malato, e con tanto di X sul cuore. Di cosa è malato il vostro cuore? Come avete giustamente citato la Cardiophobia, più che essere una vera e propria malattia, è una convinzione, una percezione, un approccio nei confronti della realtà, che porta ad affrontare le pulsioni giornaliere sotto una chiave di lettura molto particolare, che emerge nella nostra musica. La x sul cuore è una cicatrice, un simbolo che ricorda la nostra vera identità e l’approccio delle nostre canzoni.
- Il precedente album “Cardiophobia”, conteneva 10 brani inediti tutti in italiano, in questo secondo album troviamo invece solo cover in lingua straniera, perché questo cambio di rotta? L’uscita di Retrò non è assolutamente un cambio di rotta, ma una parentesi in cui abbiamo voluto omaggiare dei grandi artisti e rendere giustizia a delle cover che ci sembravano meritevoli, e rappresentative del nostro stile. Da sempre, la nostra vocazione principale è quella di comporre brani inediti, ed è la strada che vogliamo continuare a percorrere in futuro. Siamo infatti già al lavoro su nuove canzoni.
- Per il brano Friction (la cover dei Television, band punk rock newyorkese degli anni ’70) avete realizzato un videoclip con estratti dei più famosi cult movies americani del genere horror thriller che riproducono i testi del brano, perché? Perchè pensiamo che la nostra versione di Friction sia una vera e propria bomba rock, ed abbinata al testo della canzone, molto aggressivo e polemico, si adatti perfettamente al contenuto del videoclip, in cui gli incubi della nostra infanzia ne diventano i principali interpreti, tra potenti riff di chitarra e voci graffianti.
- La scelta dei brani inclusi in questo secondo lavoro lo rendono un album dalle tonalità più morbide, rispetto al precedente , una casualità o una scelta voluta? Tutte le tracce incluse nell’album sono frutto di un lavoro molto spontanteo in sala prove, che ci ha portato a perfezionarli e renderli sempre più nostri. E’ vero che alcuni brani sono più dolci e riflessivi, ma sono presenti anche canzoni come “Friction”, “Love Will Tear Us Apart”, e “Glory Box” che hanno portato alcuni estimatori a chiederci il perché di una svolta rock, dopo il pop rock melodico di “Come Quando Piove” e “Settembre”.
- L’album s’intitola Retrò, con tanto di cover che ritrae il vecchio e caro walkman, nostalgia del passato? Nostalgia di un passato in cui la musica non era soltanto un file usa e getta da cestinare dopo un paio di ascolti sul proprio smartphone, ma era vissuta dall’ascoltatore, e si poteva toccare con mano. Ma se da una parte siamo degli inguaribili nostalgici, siamo consci che la musica va e deve andare avanti, e siamo tutti responsabili del suo futuro, che può ancora essere radioso e tornare agli antichi splendori, sfruttando anche le nuove forme di diffusione che la tecnologia ci può fornire.
- La promozione di questo progetto è stata affidata anche alla piattaforma MusicRaiser, come sta andando? A nostro modo di vedere, il fund raising potrebbe essere davvero un punto di svolta per il mercato musicale, ma mentre all’estero è un fenomeno decollato da anni, in Italia non siamo ancora del tutto pronti, e molti hanno parlato di “fare la carità” con un seguito infinito di polemiche. Anche per questo molti progetti, compreso il nostro, non hanno avuto la fortuna che probabilmente meritavano.
News ed info sui Cardiophoia nella sezione Artisti di RADIOSTARTV (http://www.radiostar.it/Cardiophobia/)
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