Cristiano De André torna con un album di inediti, “Come in cielo così in guerra”, a 12 anni di distanza da “Scaramante” e dopo lo straordinario successo di “De André canta De André vol. 1 & 2” .  Registrato in California, nei mitici Fantasy Studios, in collaborazione con Corrado Rustici, che ha curato la produzione e gli arrangiamenti , ed un team di musicisti ben rodato, quali Kaveh Rastegar e Michael Urbano, bassista e batterista ,noti in Italia per essere la sezione ritmica di Ligabue ; mentre il pianista è un session man di chiara fama già a fianco di personaggi del calibro di Sting, Stevie Wonder, Elton John e la compianta Whitney Houston. Cristiano ha suonato violino, bouzouki e chitarra acustica.
Le dieci canzoni che compongono “Come in cielo così in guerra” (nove inediti più la versione italiana di “Le vent nous portera” dei Noir Désir) sono dirette e immediate e colpiscono fin dal primo ascolto. Il titolo è un modo per dire basta alle troppe deformazioni che caratterizzano la nostra società: basta alle caste, ai disonesti, a un certo tipo di politica corrotta, alle storture della globalizzazione. Cristiano parla della difficoltà del vivere: della sua, raccontandoci i suoi tormenti interiori con ampi squarci autobiografici (“Disegni nel vento”, “Il mio esser buono”, “Ingenuo e romantico”, “Sangue del mio sangue”, “Vivere”). E più in generale allargando la visuale a quanto sta succedendo nella società che ci circonda.
Le canzoni di Cristiano sono frutto di lunghe ricerche e chiacchierate, in particolare con l’eclettico poeta pavese Oliviero Malaspina, un lavoro artigianale, nel senso più nobile del termine, e di gruppo: ogni canzone è scritta da due o più teste, quasi a comporre un puzzle incastrando una parola dopo l’altra, nota su nota.
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