Abbiamo messo online nei vari canali di Radiostar.TV e non solo la sintesi della serata del 01.10.2009 del Pronto chi Kanta? LiveContest. Novità di questa nuova stagione della versione Live del format di Radiostar.TV, la presenza nel cast di Flavia Cristini, la "Groovina" ufficiale del Pronto chi Kanta?. Ad aggiudicarsi il mitico "Groovino d'Oro" è stato Briga. Potete leggere di seguito l'intervista fatta dalla nostra redazione al vincitore e guardare la sintesi della serata. Appuntamento al prossimo LiveContest ed ancora complimenti a BRIGA. (http://www.radiostar.it/Briga)  [radiostartv]f64ppBvjwmQ[/radiostartv]
Il 1 Ottobre 2009 presso L’Aran di Roma si è svolta la prima serata del “Pronto chi Kanta? Live contest” stagione 2009-2010.
Il “ Pronto chi Kanta? Live contest” è la versione dal vivo dell’ omonimo format prodotto da Radiostar.tv (www.prontochikanta.com) , pensato per dare visibilità agli artisti emergenti attraverso una nuova forma di comunicazione.
Il vincitore di questa prima serata si chiama Mattia, noto come Briga, nato a Roma il 10 Gennaio 1989.
L’artista, sin dai primi anni delle elementari, si è avvicinato al Rap. Ha cominciato a scrivere testi dall’età di tredici anni e mezzo. Ne ha scritti fino ad ora più di trenta. E’ in queste sue composizioni che sentimenti, passioni ed emozioni si tramutano in rime. Per un periodo di tempo ha vissuto in Danimarca e questo ha modificato il suo stile di vita e di composizione.
Abbiamo voluto fargli qualche domanda, per conoscerlo più da vicino.
* Cosa hai provato quando è stato comunicato il tuo nome tra i vincitori?
Quando ho capito di aver vinto ho provato una grande soddisfazione. Dejan aveva avvisato pubblico e partecipanti che il vincitore del contest si sarebbe assicurato, come premio, delle interviste su alcuni free press, ed io non mi sono lasciato sfuggire l'opportunità di guadagnarmi un po' di visibilità. Al di là del lato commerciale della cosa, in ogni caso, la vera vittoria è l'appoggio costante della mia gente, dei miei collaboratori (DoN TaNo ed Emanuele in primis) e l'entusiasmo di chi mi segue sin dalle prime registrazioni, linfa vitale per me.
* La scelta di farti chiamare Briga da cosa deriva?
Diciamo che ho un carattere irrefrenabile, impulsivo, iperattivo. Ho il costante bisogno di esprimermi in un raggio d'azione senza confini, non mi piacciono l'oppressione e la limitazione della libertà. Queste sono - senza ombra di dubbio - attitudini non conformi all'ambiente scolastico italiano. Questa mia incongruenza con la situazione, che io stesso avvertivo, mi chiudeva all'angolo. Io chiuso ad un angolo non ci so stare. E attacco Briga con chiunque tenti di mettermi alle corde, con qualsiasi tipo di sistema sotto il quale non mi sento libero di esprimermi.
* C’ è qualche artista al quale ti riferisci nel comporre i tuoi testi?
Sono cresciuto con il rap di Eminem, ed ho cominciato ad ascoltare Fibra e Nesli quando ancora non erano nessuno e avevano una Crew chiamata "Uomini di Mare". Ti parlo di quando avevo 12-13 anni e fino a quel momento non avevo neanche provato a scrivere un testo in rima. Sicuramente questi artisti, assieme agli Artcolo 31 ed ai Sottotono, mi hanno "iniziato" al Rap, ma da quando scrivo e seguo da vicino il movimento underground della mia città, se ce n'è uno da cui sono influenzato per la maggior parte dei miei testi, quello è il Gemello, che non conosco di persona, ma a cui auguro di fare strada.
* Cosa ispira i tuoi testi?
I miei testi sono lo specchio dei miei stati d'animo. Sono il frutto dello struggimento e di ciò che lo placa. Quando hai troppe cose per la testa e le lasci lì, dopo un po' iniziano a pesare e senti il bisogno di liberarle, di tirarle fuori. La mia valvola di sfogo è il fatto di rendere per iscritto concetti che al loro stato originario sono astratti e indefiniti. I miei testi sono la sintesi dei processi di "astrazione mentale" che metto in atto quando scrivo: la capacità di passare dal generale al particolare, di rendere solido qualcosa di aeriforme, come può essere un'emozione.
* Nelle tue canzoni cosa ami narrare?
Non c'è di preciso una cosa in particolare di cui mi piace parlare, ma di sicuro prediligo più un genere riflessivo rispetto a quello "Gangstar", anche perché è quello che mi si addice di più. Ho detto prima che i miei testi sono lo specchio dei miei stati d'animo, quindi ciò che scrivo è subordinato al mio stato psicologico. E quando lo provo sulla base, e mi convince, poi lo vado a incidere.
* Nei tuoi brani ti piace sperimentare o preferisci uno stile definito?
Mi ritengo una persona originale, di conseguenza sono affascinato dal "nuovo" e quindi curioso al punto tale da non disdegnare qualsiasi tipo di sperimentazione. D'altro canto, pero’, ho anche un mio ordine mentale che cerco di seguire nella maniera più coerente e rigorosa possibile: ad esempio, il lavoro che uscirà a breve in autoproduzione, il cui titolo è "Anamnesi", è interamente composto da una dozzina di testi (scritti tra il 2007 e il 2009) che seguono un filone omogeneo, e che, raggruppati tutti insieme, danno luogo ad una sorta di viaggio introspettivo nel quale io sono lo psicologo di me stesso.
* Quanto l’esperienza in Danimarca ha influenzato tuoi lavori successivi ?
L'esperienza in Danimarca è stata fondamentale. Avevo 16 anni, e per un anno e mezzo ho ribaltato il mio stile di vita. Ho dovuto cambiare quasi tutte le mie abitudini per andare incontro ad altre e facilitare la mia integrazione. Lassù è molto diverso da qui, a partire dalle giornate, che nel periodo autunnale ed invernale durano molto meno, ed il clima non ti aiuta di sicuro. Durante la mia permanenza scrivevo tutti i giorni, senza mai registrare, senza mai avere una beat su cui provare le rime; scrivevo soprattutto per mantenere il contatto con la mia lingua, con il mio paese. Ma quella terra, in qualche modo, mi ha plasmato. Poi sono tornato e ho incontrato Tano.....
*Cosa vorresti fare “ da grande”? Come vedi la tua carriera?
Questa è una passione fortissima. E rimarrà tale. Non ho intenzione di proseguire questa attività con l'ossessione di "sfondare" o di farmi produrre da qualche casa discografica di spicco. Ho intenzione di proseguire e basta. La mia passione per il Rap è paragonabile alla passione per il calcio da parte di un ragazzo che gioca -non so- in Eccellenza: se va ad allenarsi tre volte a settimana e si sveglia la Domenica mattina presto per scendere in campo alle 10:00, lo fa solo per l'amore di farlo e per l'adrenalina che esso ti dà, non per altro. Allo stesso modo, io continuerò per la mia strada. Ho rime per altri vent'anni. Briga -Anamnesi- da ascoltare col volume alto.
Il tema delle frustrazioni e delle pressioni scolastiche, le descrizioni delle emozioni provate nelle sue relazioni sentimentali e l'ipocrisia delle persone, delle quali non si conoscono mai le varie sfaccettature, sono i punti cardine del cd uscito a Settembre, in cui saranno presenti anche gli ultimi lavori registrati a Madrid negli studi ATG, con il Kompayde. |
