 Torna ad essere autobiografica Carmen Consoli con il suo nuovo disco, quasi nostalgica del primo lavoro, 2 Parole (1996).
Elettra è indubbiamente un disco difficile, le cui storie proprio come quella della protagonista da cui prende il nome sono storie d’amore descritte con rara e sublime eleganza tipica della cantante catanese.
Pubblicato dalla Universal dopo oltre tre anni da Eva contro Eva, Elettra non continua il percorso acustico caratterizzato dalla scelta di nuovi strumenti (come in Madre Terra) bensì vuole essere il percorso di riflessione raccontato attraverso l’amore che talvolta è anche crudele e perverso come raccontato in Mio Zio affrontando il difficile tema della pedofilia.
Disco d’oro in appena due settimane, conquista la seconda posizione in Italia tra gli album più venduti, quasi a testimoniare l’attesa di una cantante che torna sulla scena musicale con un prodotto diverso, dettato dal cuore. Un cuore che indubbiamente vuole esprimere un amore paterno, come quello di Elettra della tragedia greca o della protagonista di mandaci una cartolina; un amore per la propria terra legata al mondo arabo e accompagnato dalla morbidezza del francese come in Marie ti amiamo (in cui la cantante duetta con F. Battiato); un amore multiforme e dunque prevalente nei 43 minuti del disco.
Interessante segnalare tra i brani Non molto lontano da qui, canzone che ha preceduto l’uscita del disco.
Nel testo infatti si scorge un’interessante quesito di tipo esistenziale, riprendendone le parole: ”… è forse una remota speranza la felicità?”
Difficile trovare una risposta adeguata alla quale tutti siamo però chiamati a rispondere senza nasconderci dietro maschere, magari come dice la stessa cantante, in preda all’ansia di stupire.
È forse questo uno dei dischi più completi della cantautrice siciliana, in cui appare marcata anche l’abilità cantautorale che dal 1998 con Mediamente Isterica dà il via ad una serie di racconti e storie di donne evocando immagini simili a paesaggi emozionanti.
Il disco si conclude con il brano Ventunodieciduemilatrenta in cui i cambi di voce della cantante, quasi in falsetto rimarcano problemi attuali, spesso invisibili come il pregiudizio borghese. In questo brano si è esibita alla batteria Marina Rei.
Francesco Fiortini
- Mandaci una cartolina
- Perturbazione atlantica
- Non molto lontano da qui
- Mio zio
- Sud Est
- Marie ti amiamo
- 'A finestra
- Col nome giusto
- Elettra
- Ventunodieciduemilatrenta
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