 I Jungla beat sono una tra le più innovative realtà musicali della scena hip-hop romana . La band fonde il rap con le tecniche del turntablism (scratch),e dello human beat box. La composizione attuale è nata nel 2004 ed ha già all’ attivo numerosi live, un disco, un vinile appena in uscita e molti altri progetti paralleli .Ho parlato con dj Fuzzten alla presentazione del nuovo LP ”STATO DI MINACCIA” realizzato insieme ai Ganjafarm .
- La vostra formazione comprende tutte le sfumature sonore della cultura hip hop: il rap, il beatmaking, il turntablism e lo human beatbox. Come si è venuta a creare questa crew?
JunglaBeat è una formazione che si è strutturata nel tempo. Inizialmente Daniel ha cominciato a fare beats e Indo a rappare su quelle basi, poi mi sono aggiunto io ai giradischi; nel frattempo la crew si è allargata, Jack ed io avevamo già dei progetti in comune basati sulla turntables orchestra, più dj che suonano assieme i giradischi. Abbiamo avuto una buona idea: quella di suonare i giradischi per il nostro rapper piuttosto che ridurci a semplici riproduttori di musica preconfezionata .Con l'arrivo di emos, mostro dello human beatboxer, abbiamo chiuso il cerchio. A differenza di molte realtà hip hop non ci limitiamo a schiacciare play su un cd player...noi la musica la suoniamo!
- A differenza di molti rapper, nei vostri testi si può leggere una critica della società senza mai scadere nella banalità e nei luoghi comuni di certo rap .Forse, a livello commerciale, sarebbe stato più facile continuare con il solito stereotipo .I vostri testi quindi si possono considerare "militanti"?
Sicuramente il clichè dominante dei rappers duri puri e criminali non ci appartiene. E' probabile che la nostra scelta non paghi a livello commerciale ma la cosa non ci tocca. Noi abbiamo una percorso da affrontare, delle cose da dire, delle musiche da fare e da fare ascoltare, il resto verrà da se e verrà al di là di quello che viene comunemente definito successo commerciale .Per quanto riguarda i testi, non siamo noi a dover dire se i nostri sono militanti o meno. Noi ci limitiamo a registrare quello che è sotto gli occhi di tutti, le assurdità e le contraddizioni del nuovo millennio sono palesi .Se la critica al sistema di cose attuale viene considerata militanza, allora sì siamo militanti.
- La vostra prima uscita discografica è stata attraverso il disco "CREAZIONE/DISTRUZIONE". Per l'ultima "Stato di Minaccia" avete il scelto il vinile 12" a tiratura limitata .Perche questa scelta? è rivolto ad un pubblico di nicchia?
No. La nostra musica non vuole essere musica di nicchia a tutti i costi. tutte le nostre uscite musicali si possono scaricare gratuitamente dal nostro sito internet www.junglabeat.it .Inoltre, è palese che il supporto fisico per la musica è un animale in via d'estinzione .Facciamo i vinili perche del vinile ci piace la forma, l'odore, il fatto che un disco si consumi sotto la puntina è un valore aggiunto per noi feticisti del vinile. Poi noi i vinili li usiamo, li manipoliamo con le tecniche di scratch e cutting , sono le corde delle nostre chitarre.
- Come nasce la collaborazione con il gruppo napoletano ganjafarm ? Ganjafarm in primo luogo è una realtà musicale autentica. Testi mai banali, metriche perfette e attimi che rasentano la poesia; siamo sempre stati dei veri fan di ganjafarm, li abbiamo voluti sul nostro palco più volte inizialmente per motivi di pura stima artistica, loro hanno fatto altrettanto...tra tutti noi è nata una grande amicizia e da lì al sodalizio artistico c'è voluto un attimo.
- Dove possiamo trovare il vostro primo album e quest'ultimo 12 pollici in vinile? Trovate la quasi totalità dei pezzi in download gratuito su www.junglabeat.it se ci volete supportare comprando la nostra musica potete trovare i cd e il 12" a tutti i concerti live di Junglabeat e di Ganjafarm ad un prezzo speciale o potete ordinarli scrivendo a junglabeat[@]hotmail.com
Lucia Emiliani
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