“Comm'è triste, comm'è amaro “, questo è quello che viene in mente a tutti noi alla notizia della scomparsa di Pino Daniele.  Stroncato da un infarto durante la notte, nella sua casa in Toscana, Pino si è spento a 59 anni. Quando succede una cosa cosi improvvisa che riguarda un grande artista diventa difficile mettere in fila pensieri che possano in qualche modo rendere giustizia a tutto quello che, uno come lui, ha regalato a tutti quanti noi. Ha inventato un genere, un modo di fare musica che ha rappresentato tra la fine degli anni 70 e l'inizio degli anni 80, il nuovo sound napoletano, ma non solo. Assieme a quelli che sono stati i suoi amici e compagni degli esordi, ha unito alla tradizione l'innovazione, all'essere napoletano ha coniugato il vivere italiano, mescolando tutto con i suoni del mondo, sia quelli piu' mediterranei che quelli nati al di la dell'oceano, ed ascoltati nelle basi americane presenti nella sua Napoli.
Inutile citare i titoli, le canzoni di Pino Daniele le cantiamo e le conosciamo tutti, manifesti come “Terra mia”, “Napul'è” resteranno pietre miliari nella musica italiana, quello che possiamo dare come consiglio e di non ascoltare solo i suoi brani, ma leggere attentamente i suoi testi, per capire come è possibile descrivere ed affrontare argomenti della vita comune, dell'amore, della politica, del vivere sociale, senza essere pedanti o saccenti , ma con una vena di leggerezza che solo un grande cuore può descrivere.
“... siamo angeli che cercano un sorriso ...”, ciao Pino e buon ritorno a casa.
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