 Fattorie musicali presenta " Alla ricerca del talento perduto" rubrica quindicinale a cura di Alessia Signorelli.
In occasione della nuova stagione televisiva verranno passati in rassegna i principali talent-show in onda sulle reti nazionali, attuando una << cinica, chirurgica, fredda opera di dissezione di tutti quelli che ne fanno parte, presentatori e VIPs inclusi >> come dichiarato dalla nostra autrice.
E’ AUTUNNO, CADONO I REALITY
Diversi anni fa, quando gli unici vestiti e tacchi alti che per me avessero un valore erano quelli della Barbie, settembre rappresentava l’inizio della scuola, il ritorno (o la prima volta) sui banchi, facce vecchie, facce nuove, l’ennesima orda di bambini ruba merenda con i menti unti di pizza ed il physique du role dell’ippopotamo della pubblicità di una nota marca di dolciumi (ma meno simpatici. I bambini, intendo). Non è un caso che abbia scelto di riferirmi al settembre degli anni ingenui, quelli delle elementari e/o delle medie (quando a scuola andavo io, eravamo bambini fino in terza media – con le dovute eccezioni, eh! – e comunque eravamo animucce più o meno candide. Forse bianco sporco, su) e non al settembre ‘uè, tipo! Ce l’hai una siga?” degli anni diabolici delle superiori (che per me, da sempre affascinata dalle nefandezze di Massimo Zanardi hanno rappresentato un ottimo bootcamp). Il perché è presto detto e ha molto a che fare con quel concetto di ingenuità che ho sfiorato prima. Volenti o nolenti, con l’inizio delle superiori e la corrispondente esplosione colma di angst dell’adolescenza, si intraprendeva un annoso cammino verso determinate forme di cinismo più o meno consapevole e più o meno sviluppato, che ti portava (almeno quelli che riconoscevano questa fase e ci si tuffavano ad occhi chiusi e da una ragguardevole altezza) a considerare una gran maggioranza di cose/persone/situazioni con un disprezzo informe, un po’ gelatinoso, paludoso forse, ma che ti faceva, ci faceva, a noi cattivi per indole, ma anche perché ti diverti di più, sentire padroni del mondo. E quindi, il settembre delle superiori, non riservava più sorprese. Niente occhioni sbarrati, ditini sulla bocca che faceva:”oooooh!” con tanto stupore. Invece, quando uno era ancora nella fase ‘girinica’ delle elementari ed anche un po’ delle medie, il settembre rappresentava un momento di pensieri speranzosi per quello che sarebbe venuto. Ora, rapportate tutto questo (l’ingenuità, la speranza ed il mese di settembre) ad una sola, inquietante parola (un significante che racchiude in sé una legione di significati): REALITY. Capirete che, qualora vi capiterà di accendere la TV con l’animo del bambino delle elementari, non appena sullo schermo compariranno le facce note e quelle sconosciute che fanno parte di questa selva (oscura) di format televisivi, nel giro di tre secondi vi troverete trasformati nel peggior cinico, Massimo Zanardi in erba di terza liceo. Con tanto di sigaretta deformata e pendente dal labbro torto in una smorfia di sommo sprezzo filosofico.
Alessia Signorelli |
