 Prendo la custodia del cd, guardo la copertina. In quello sguardo serafico intravedo il classico bravo ragazzo da boy-band; ma quel broncio sul suo volto lascia trasparire qualcos’altro, qualcosa che in un primo momento mi sfugge. Qualcosa che colgo non appena ascolto l’intro di Non mi importa, singolo che fa da traino all’uscita ed apre l’album d’esordio di questo giovane ragazzo di Bassano del Grappa.
Un sound decisamente rock con un pizzico di esterofilia, per dei testi molto nostrani, che trattano di sogni, attese e amori, tutto ciò in cui può imbattersi chiunque di voi si trovi in viaggio su questa Terra da oltre vent’anni (ma da meno di trenta).
Paolo Cecchin entra di prepotenza nella testa, con la stessa grinta con cui si aggira per Verona, nel video del suo primo singolo. Il riff di quella sua chitarra lo senti nelle vene, senti pulsare il tuo cuore al ritmo di quella batteria. Con un brano del genere ci si sente forti in ogni occasione, anche dopo la rottura di un fidanzamento. E il distacco da qualcuno a noi caro è proprio il tema di questa canzone.
Fanno da cornice all’eccellente lavoro del Cecchin due splendide cover, sapientemente riarrangiate: La nostra relazione, Vasco Rossi. Cosa dire di più? Ascoltatela, perché con la sua voce riporta ai nostri giorni un classico degli anni ’70/’80 italiani. L’altro brano che il giovane vicentino ci propone proviene anch’esso direttamente da quegl’anni lì, ed è Milano e Vincenzo, una delle più famose canzoni di Alberto Fortis. Un brano che cattura subito l’attenzione è Spero: costruzione semplice, ritmo incisivo, che proiettano l’ascoltatore in questo viaggio incalzante tra sogni e speranze. Personalmente, l’ho apprezzato molto.
La mia rapida carrellata sui brani (celerità decisamente voluta, per non rovinarvi il gusto di ascoltare i brani, anticipandovi tutto io) si conclude con Destino. È una ballata lenta ed intensa, basata sulla conoscenza e la condivisione delle emozioni più profonde che – come ci indica lo stesso autore – sono il nostro destino.
Da apprezzare è anche il booklet che accompagna l’album: un chiaroscuro d’immagini dell’artista fa da contraltare ai testi dei brani, ai quali fa seguito una breve descrizione del brano che ci si appresta ad ascoltare. E voglio concludere con quello che è il contenuto più bello, citando la chiusura del libretto, che funge anche da track-list.
Nel mio mondo.
Sono rimasto fermo, per molto tempo, in silenzio, paralizzato nella tela del ragno12. La sola ed unica2 cosa che sentivo era la Musica. Lei mi disse: “abbandona tutto quello che pensi sia importante, lascia l’apparenza di questa festa delle nullità10 e seguimi, fidati di me..”
Ci ho pensato per pochi istanti e poi mi sono lasciato guidare. È stato come fare un salto nel vuoto6.
Abbiamo fatto insieme qualche passo, poi mi voltai per guardare un’ultima volta il mondo che stavo per abbandonare, la gente sembrava felice per l’happy hour5. Poi pensai: “È vero! Questo non è il mio mondo, non mi diverto più5 qui devo partire! Non so dove sono diretto e cosa succederà ma non mi importa1, questo è il mio destino3”. Lei vedendomi voltato, mi prese per mano e mi guardò negli occhi e mi disse: “Non ti preoccupare tutto ciò che ora stai lasciando non ti abbandonerà, rimarrà impresso nella tua anima e la tua anima resterà (la mia anima resterà9) … per sempre”.
Dissolvenza in nero11.
Fine.
nota: a questa track-list alternativa – per completezza – vanno aggiunte
Milano e Vincenzo (cover) 4
La nostra relazione (cover) 7
Spero 8
Giuseppe Puppo |