 - Ciao! Potete presentarvi a chi ancora non vi conosce? Marco Muscarà (voce): Ciao! Siamo le Favole di Carta, band di base milanese, ma provenienti da diverse parti d’Italia. Noi suoniamo odd-pop, che in inglese significa "stravagante, fuori dal comune".
- Quando e perché avete deciso di formare un gruppo? Come ne avete scelto il nome?
M: Abbiamo deciso di formare la band alla fine del 2008 (a novembre saranno 2 anni di intensa attività), grazie ad un concorso indetto al CPM, dove ci siamo conosciuti, indetto da Franco Mussida, Mara Maionchi e Alberto Salerno, vincendo e portando al risultato di una borsa di studio, che ci ha permesso di incidere una demo di 10 brani. Da lì abbiamo accumulato una serie di successi e di conferme, tra vittorie di contest e concerti in gran parte della penisola.
Il nome Favole di Carta nasce semplicemente al bar, tra un panino e una coca. Tra Marco (voce), Stefano (chitarra), Enrico (basso) e Nicolò (tastiere). Un anno dopo, e dopo qualche variazione nella formazione, arriva Luca (batteria).
- Come descrivereste la vostra musica? Quali sono le vostre influenze?
M: Noi raccontiamo storie di ordinaria follia sotto forma di favole, colorandole con musiche allegre e spensierate e con parti oscure ed introspettive. Noi siamo odd!
- Secondo voi, cosa vi distingue dalle altre band?
M: Questo dovete dircelo voi! Comunque crediamo che le ambientazioni e le atmosfere che creiamo ci distinguano dagli altri. Un giornalista una volta ci ha detto che sembra davvero di essere trasportati dentro ad una favola.
- Siete una band relativamente recente, ma vi siete fatti notare ed esibiti in manifestazioni importanti come Castrocaro. Potete parlarci di questa esperienza?
M: Castrocaro è stato inaspettato. Stavamo partecipando ad un altro contest e sono venuti a vedere la semifinale i giudici di Castrocaro; da lì ci hanno scelto e siamo partiti. Direi che è stato stupendo un po' per tutti, essendo arrivati in semifinale. E’ stata un esperienza molto interessante, che ci ha dato motivo in più per andare avanti.
- Quali sono gli artisti che stimate di più nel panorama italiano? Con chi vi piacerebbe collaborare, avendone la possibilità?
M: Beh, direi parecchi! Ognuno di noi poi ha gusti totalmente diversi, da Elio e le Storie Tese a Morgan e i Bluvertigo, ma anche 883, Marta Sui Tubi, Ministri, I Cosi.
Con chi ci piacerebbe fare una collaborazione? Beh, credo con ognuno di loro! Abbiamo avuto la fortuna di aprire una data ai Ministri, di collaborare in due giorni in studio con Morgan e i Bluvertigo, e se tutto va bene riusciremo a fare qualche data con i Cosi.
- Potete parlarci della vostra esperienza col format di Radiostar.it “Pronto chi Kanta?”?
M: Beh, è stata una bella esperienza divertente, e poi dobbiamo ringraziarvi per aver fatto sentire il nostro brano a Marco Carta! (ride) Il suo giudizio ci ha dato 3000 visite in tre giorni, quindi parecchia visibilità!
- Per la “Pronto chi Kanta?Collection 2010” è stata scelta “La mia dimensione”. Potete dirci qualcosa su questo brano?
M: “La mia dimensione” è la protesta di un figlio verso i propri genitori per far sì che capiscano che debbano lasciargli vivere la sua vita, potendo evadere dalla realtà. La particolarità di questo brano è la melodia della voce, che suona come se fosse il tema di una tromba, e il ritornello incalzante, quasi da tormentone.
- Pensate che Radiostar.it sia un modo utile di promuovere gli artisti emergenti e in generale la musica?
M: Sì, ogni mezzo è utile per far conoscere la realtà delle nuove generazioni della musica italiana e voi lo fate con originalità e divertimento!
- Data la vostra esperienza, che consigli dareste ad una giovane band che vuole intraprendere la strada della musica?
M: Consigliamo a tutti di pensarci bene perché non è un mondo facile, ma se lo si fa con il cuore e con studio, determinazione e qualche birra, beh, allora è il mestiere piu bello del mondo!
- Che progetti avete al momento e/o in futuro?
M: Ora stiamo lavorando al nostro primo disco o EP ancora da decidere con il nostro produttore artistico Alessio Camagni. C'è in programma una collaborazione con I Cosi per il loro tour, e poi si vedrà. Magari sentirete ancora parlare di noi...
Laura Passador |