Buonasera ragazzi! Vi scrivo dalla mia postazione per lanciare il nostro consueto appuntamento con la rubrica " Alla ricerca del talento perduto" a cura di Alessia Signorelli. La nostra caustica corrispondente oggi ha voluto dedicare la sua attenzione al Talent Show " X-Factor " concentrandosi sull' eliminazione del cosiddetto " caso umano" Stefano Filipponi.
Sparare sulla Croce Rossa può diventare, di quando in quando, un giochino noioso. Soprattutto perché i bersagli stanno lì, belli fermi ed impalati e perché quando li colpisci, non emettono nemmeno un sommesso ‘ahi!’ di dolore.
Stanno lì e le prendono, anzi, quasi sembra faccia loro piacere.
Dopo cinque minuti di questo menage, io, per come sono fatta, lascio perdere, mi rivolgo altrove. Oppure leggo un libro.
Immagino che alcuni di voi, quelli più ‘svelti’, abbiano già intuito dove mi piacerebbe andare a parare: Stefano che è stato eliminato da X Factor. E a ragione, dico io. Tutti quelli che hanno seguito e seguono X Factor, sanno bene che Stefano è un ragazzo con un determinato vissuto e vivente e con determinate problematiche e, soprattutto, assolutamente non dotato a livello canoro. Stefano non ha mai saputo cantare. Diciamo le cose come stanno e se facciamo funzionare bene le rotelline del cervello, ci accorgiamo che, finalmente, alla fine è stato trattato al pari degli altri: non ha convinto e quindi via, al voto. Ora, la ‘Croce Rossa’ non è solamente Stefano, ma anche la sua coach, la signora Mara Maionchi, colorito personaggio ed audace produttrice (poi mi spiegherete cosa avrà mai ‘sto Davide di così speciale. A me sembra un liceale anonimo con la voce da wanna-be tabagista. E la personalità? Dove l’ha lasciata, tra le pagine del diario di quella carina della IV B?) dal turpiloquio facile e snello.
Mentre Stefano cantava, nell’attimo prima di essere eliminato, si è commossa. Umanissima (io, quando Stefano ha steccato in quel modo clamoroso ed anche un po’ avvilente, mi sono dovuta fare una tisana). Ma poi, la “signora” è caduta nel baratro, accanendosi contro i Kymera (anche loro al ballottaggio) con un atteggiamento che mi ha fatto calare la palpebra, sconsolata.
Non perché avesse dovuto dire loro:”bene bravi bis” a discapito del suo protetto, ma perché in quell’atteggiamento, per un attimo, si è vista la ‘mamma’, la ‘chioccia’ e non la coach, la produttrice, ma la donna iper-protettiva, che, nel tentativo di far sembrare ‘tutto normale’, ribadisce invece che Stefano va protetto, operando un inconsapevole ma comunque perverso atto involontariamente discriminatorio.
Come si dice, la strada per l’Inferno è lastricata di buone intenzioni.
Resta però, l’impressione che quest’anno, X Factor si sia mosso sui binari del reality dei casi sfortunati, degli ultimi, di quelli che vivono ai margini o si trovano in situazioni scomode – vedi, ad esempio, gli sdoganatissimi Kymera, coppia anche nella vita, eliminati all’undicesima puntata. Finché dura fa verdura.
A volerci pensare ancora meglio e più a fondo, la “Croce Rossa” facilmente impallinabile, quest’anno, è proprio lo stesso show.
Alessia Signorelli |