 Credetemi non esagero (e dal momento che nessuno mi paga per scriverlo potete credermi!) quando dico che l’artista di oggi è veramente valido. Occhio: non voglio fare certo un torto a nessuno con questa mia esternazione, ma non posso negare che questo ragazzo e la sua chitarra mi hanno davvero colpito; e sarà così anche per voi, ne sono certo!
Sto parlando di Simone Agostini e di Green, suo album d’esordio. Questo ragazzo teatino delizierà le vostre orecchie con dieci brani strumentali di pregevole fattura. Ma prima di passare alla sua incantevole musica, parliamo un po’ di lui: Simone Agostini nasce il 12 maggio 1981 a Roma (sarà forse anche per questo che l’ho apprezzato tanto? Perché condividiamo giorno e luogo di nascita? – piccola nota personale, vogliate scusarmi…) per poi trasferirsi – come detto – a Chieti con la famiglia. All’età di 10 anni intraprende lo studio della chitarra classica ma è solo con l’incontro di Paolo Giordano, il quale lo inizia allo studio della chitarra acustica, che il suo talento si manifesta. Come riporta la biografia del suo sito << L'approccio ai suoni ed alle tecniche di questo nuovo strumento lo porta ad esibirsi numerose volte con brani principalmente di propria composizione >>.
Negli anni 2000 Simone ha modo di mostrare – e veder riconosciuto – il proprio talento in numerose occasioni, soprattutto nel secondo lustro: colonne sonore per cortometraggi e spot, apertura di concerti ed altre manifestazioni musicali (tra tutte cito una delle ultime, ovvero l’ apertura del concerto dei Modena City Ramblers al Villa Vomano Festival 2010). Ma soprattutto il 12 giugno 2009 arriva lui, il disco d’esordio. Green.
Dieci brani, cento storie, mille emozioni. Ogni nota è una porta che si apre, un cammino davanti a voi. Quella mano che dolcemente carezza le corde è tesa verso di voi per accogliervi nel prato dei suoi pensieri e delle sue emozioni. Volete seguirla?
Fate partire la traccia numero 2, Childhood memories, chiudete gli occhi, fate un respiro profondo ed eccovi magicamente in un parco a giocare con i vostri amici d’infanzia, sotto l’occhio vigile di vostra madre. Ora fate un salto alla traccia numero 9. Il ritmo è incalzante, in un attimo vi ritrovate a correre, spinti da tanti piccoli esseri che con gioia vi circondano e saltellando vi guidano nel loro mondo fatato: The Village of Gnomes.
Salutate i vostri piccoli amici e tornate sui vostri passi, fino alla traccia numero quattro. Quello che si staglia ai vostri piedi è un limpido fiume gorgogliante. Rinfrescatevi un attimo, ma poi venite con me, attraversiamolo su quel ponte di suoni, o meglio The Bridge of Sounds.
Potremmo stare qui per ore, in questo prato, a parlare. La traccia numero 6, Dialogues, è il sottofondo ideale per i nostri flebili sussurri e scambi d’opinioni. Ma l’ora è tarda, ci tocca andare. C’è giusto il tempo di un’ultima confessione per quei due teneri amanti che, al chiarore lunare, uniscono i loro corpi nell’impeto fugace dell’amore che, lo presagisce la musica, purtroppo non durerà: El llanto de Luna.
Simone ed io vi abbiamo portato in questo magnifico giardino, questo è Green. Buona permanenza!
La track-list
1.L’Enchantement du Phare
2.Childhood Memories
3.A25
4.The Bridge of Sounds
5.Brigante Se More
6.Dialogues
7.El llanto de Luna
8.Waiting for May
9.The Village of Gnomes
10. Little Suite DS
Giuseppe Puppo
Ed in coda, un piccolo regalo di Natale. Una mini rubrica: consigli (dell’ultimo minuto) per i regali.
Non sapete cosa regalare a Natale? Avete intenzione di regalare un album ma non sapete cosa scegliere? Ecco per voi una personale raccolta di cinque album che potreste far trovare sotto l’albero, ognuno descritto con 3 aggettivi.
Simone Agostini – Green à acustico, sensibile, sognante
Linkin Park – A thousand suns à apocalittico, profetico, profondo
Mario Biondi – Yes you live à caldo, avvolgente, intenso
Mariah Carey – Merry Christmas II You à immancabile, “neo-classico”, “atmosferico”
Maler – Mutamento à arabeggiante, poliedrico, passionale
Buon Natale a tutti dalla redazione di Fattorie Musicali!! |