Buon pomeriggio a tutti i "followers" di Fattorie Musicali.  Come ogni Sabato, dopo il consueto appuntamento su RadiostarTV, postiamo il nostro articolo dedicato agli artisti emergenti.
E' arrivato il giorno di inaugurare una nuova Rubrica "She Reviews In Her On Way", a cura di Laura Passador.
La nostra collaboratrice sarà il "recensore" degli ultimi album prodotti dagli artisti iscritti alla nostra piattaforma.
Allora via! si parte con la " Giampaolo Virga Band", vincitori la scorsa settimana di VideoTopFive - il nuovo format prodotto da RadiostarTV- . L'album recensito dalla nostra Laura è " Alibi allo specchio".
Sante Alagia
Dopo l’autoprodotto “Profili Irregolari” del 2008, che ha raccolto pareri favorevoli sia dalla critica che dal pubblico, nel dicembre 2010 viene pubblicato “Alibi allo specchio”, seconda fatica dei romani Giampaolo Virga Band. Il videoclip di “Cinque anni”, primo singolo estratto dall’album e diretto da Enzo Cittadino, vince poi la VideoTopFive, nuovo format di Radiostar.
L’album inizia con “Dentro lo specchio”, una breve traccia strumentale che introduce alla prima vera canzone dell’album, “Sulle (tue) mani”: un brano rock vivace, in cui una versatile vocalità viene affiancata da un basso e un sintetizzatore efficaci, così come la successiva “Cinque anni”, arricchita da liriche interessanti. Poi si rallenta il ritmo passando alla più cupa rock ballad “Il tempo di uno sguardo”. “Le parole di un artista” sembra una di quelle canzoni che farebbe piacere sentire durante un viaggio, con liriche curate e assolo di batteria nel finale. La successiva “Il costruttore di sogni” riprende un ritmo più veloce, con degli interessanti effetti di chitarra. “Le due facce della Luna” è un bell’intermezzo di chitarre acustiche. Il sintetizzatore è lo strumento che contraddistingue “Ti regalo il mondo”, traccia insolitamente lunga e abbastanza sperimentale, a cui però si aggiungono gli altri strumenti nel ritornello. Molto ritmata è invece “I metodi del Blasco”, dedicata ovviamente a Vasco Rossi. “Testa fra le nuvole” si apre con i suoni di una sveglia ed è una rock ballad in cui emergono con prepotenza basso e batteria. Il ritmo si vivacizza ancora con la godibilissima “Non toccare la mia macchina”. Il rumore del vento introduce l’ultimo pezzo strumentale, “Animozione”. La semi-acustica “Via da questa follia” è una perfetta chiusura per l’album, la cui ultima canzone però è “Il ritorno”, brano di apertura del primo album, qui riproposta in una versione acustica degna di nota.
Nel complesso è un album che strizza l’occhio al passato, senza paura sperimentare il futuro. Unica nota dolente, ferma restando la bravura tecnica dei componenti del gruppo, forse la mancanza di un suono in grado di lasciare un’impronta indelebile nell’ascoltatore, il quale si ritrova a vagare in un panorama italiano sempre più variegato, ma ultimamente contraddistinto dall’assenza di originalità.
VOTO: 6
Laura Passador |