Esce oggi 9 settembre “ERA” il disco d’esordio dei Bosco. Un lavoro sospeso tra sintetizzatori e cantautorato, tra la voglia di disertare questo Paese ed amori proibiti, umidi, dolorosi e vivi.10 brani che hanno il suono dei fiorai ancora aperti, dell'aria che scorre fra i pini e sotto i ponti, delle scie degli aeroplani che congiungono le città distanti, della prima e dell’ultima corsa di un autobus, del sole in faccia la domenica mattina a fare colazione nel bosco.
Essere genuini coi synth si può, è come cercare un bosco in città, lo trovi se vuoi. Il disco del quartetto romano è stato preceduto a giugno dal videoclip del brano “La mia armata” tratto dal pluripremiato cortometraggio "Requiem for a Robot" (2013) di Christoph Rainer. “ERA” è un disco che se fosse un quartiere di Roma sarebbe quello di Coppedè, ma che se fosse una persona non ci vivrebbe, vivrebbe in periferia, tra i chioschi, i parchi ed i palazzi, in una città giardino dove il luogo è una promessa di qualcosa che verrà. Andrebbe a scuola con l'autobus, lavorerebbe all'EUR, si incontrerebbe a Via del Porto Fluviale per bere qualcosa. Amerebbe il mercato sotto casa e le serie tv scaricate, guarderebbe la pioggia in primavera da un appartamento all'ottavo piano come dalla tolda di una nave, e poi uscirebbe sul terrazzo a godersi la schiarita, con l'aria pungente che profuma di erba, l'impero delle luci delle case che si accendono, le eco lontane di cani, macchine, treni, e bambini che giocano, fino a guardare di notte la città vuota sfrigolare di elettricità.
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