“Senza dire una parola” (Viceversa Records/Audioglobe), secondo album dei Bidiel, esce domani, venerdì 11 marzo, su tutti gli store digitali. Dodici nuovi brani, registrati al Phantasma Studio di Ragusa di Carlo Natoli e con l’aiuto del produttore olandese Arno Engelhardt che da Den Hague si è spostato a Catania e Ragusa per lavorare al nuovo disco del trio. “Senza dire una parola” apre con “Colla”, singolo con videoclip che anticipa l’uscita dell’album. “Bianca” è la seconda traccia, cupa ed energica, la prima canzone che la band ha suonato insieme, segnandone di fatto l’inizio. Come “Lunedì”, brano da cui è iniziata la collaborazione con Arno Engelhardt. Semplice nelle sue contraddizioni, estesa tra l’asprezza del testo e la morbidezza del ritornello è “Revolver”, mentre da una prospettiva insolita, sognante è realizzata “Lettera ad un vivo” dove “chi non c’è più scrive a chi ancora sta combattendo”.
Il disco prosegue con “Satelliti”, la canzone che più di tutte rispecchia l’identità del trio. La titletrack “Senza dire una parola” invece è una ballata acustica e delicata, un brano che rappresenta una novità per i Bidiel. Quindi si passa dalla rude “Farò tutto ciò che vuoi”, alla frenetica e spigolosa “Il Vuoto”: parole ermetiche che si prestano a diverse interpretazioni con urlacci, voci e schiamazzi vari, che rispecchiano il clima giocoso che ha caratterizzato tutta la fase in studio. “Non va via”, che per la band ha un potere rilassante, è dedicata ad una Catania innevata, città che quasi mai ha visto la neve. “Occhi neri”, che gioca sull'immagine del sipario che cala (non rappresenta una "fine", ma l'attesa di un nuovo "spettacolo") e “Non eri tu” con la collaborazione di Colapesce (“quelle che sembrano percussioni sono in realtà la combinazione di suoni "particolari", come Brando che si dà colpetti sulla gola, davanti al microfono”, raccontano i Bidiel) chiudono il disco in modo soft, con una delle prime canzoni che la band ha scritto.
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