Buonasera a tutti i nostri followers! Eccoci pronti con il nostro consueto appuntamento del Lunedi. Il nostro Giuseppe Puppo questa settimana ha voluto recensire 32 ottobre 1986; l' ultimo album del musicista Pietro Coccioli. Buon ascolto a tutti voi! :-)  Sante Alagia
È successo di nuovo. Ed ora inizio a domandarmi se sono io ad essere troppo esigente, o è l’odierno panorama musicale ad essere abbastanza scadente. Se fosse vera la seconda ipotesi, allora non credo servirebbe a niente continuare a battersi per dare una finestra di visibilità a tutti, visti i risultati (per chi non sapesse a cosa mi riferisco, leggete qui).
Ma come sempre, il giudizio finale è rimesso a voi lettori; ed a mia discolpa, prima di addentrarmi nella recensione, voglio citare Oscar Wilde : bene o male, l’importante è che se ne parli.
Detto questo, oggi vi parlerò dell’ultima fatica – se così si può dire – di Pietro Coccioli: 32 ottobre 1986. Già il titolo mi lascia perplesso, per non parlare della tracklist; superata questa iniziale riluttanza, apro l’involucro e faccio girare il cd nel mio lettore. Ad un primo ascolto non riesco a cogliere molto dei brani, non riuscendo ad afferrare l’essenza dei testi, che risultano un po’ banali ed appartenenti decisamente ad un’altra epoca.
Solo ora capisco il significato del titolo, e perché nell’ascoltarlo mi immaginavo un Povia biondo con il ciuffo rosso come Mirko (ricordate? Il frontman dei Bee Hive, il gruppo della popolare serie animata anni ’80 Kiss me Licia – n.d.r.).
Anche in questo caso, nulla da obiettare dal punto di vista musicale, con melodie orecchiabili e ben strutturate, ma i testi, i testi... Ad un ascolto più attento il problema dei testi non è nemmeno la banalità, ma l'essere un po' troppo filosofici ed ermetici. Prendiamo ad esempio Batman: il messaggio di fondo è nobile, però viene inglobato dagli eccessivi riferimenti al cartone animato. Mi verrebbe da prendere in parola l' ultimo verso.
Fallita anche l'autoanalisi contenuta in un confronto uomo - donna, tra un rocker - o presunto tale - che si sente già arrivato alla fine ( ma se sono mesi che non riusciamo a liberarci di Vasco, figuriamoci di lui...) e la sua compagna - o presunta ex - che si considera decisamente più viva, attiva, al passo coi tempi. Potremmo liquidare questo brano semplicemente con il suo stesso titolo: sono stronzate.
La visione più chiara di ciò che rappresenta per me questo artista è quella che traspare dall' ascolto de L'appuntamento di Alessandra. Ci troviamo di fronte ad un altro sosia del "grande" Vasco Rossi, che per giunta ha dei seri problemi con la metrica dei suoi versi. Un' ultima considerazione su questo brano: vorrei capire perché alla domanda "Chi stai aspettando?" lui risponderebbe "Alessandra ha gli occhi verdi". Un mio professore al liceo diceva: se ti chiedo "che ora è?" non mi puoi rispondere "vado a vendere cipolle".
Il mio interrogativo finale è mutuato proprio dall' ultimo verso dell' ultimo brano, Mai.
Tu ripensi alla tua vita e starai male perché sai che nessuno ti capirà... Mai.
Chi dei due è il genio incompreso?
Voto: 4/10
La track-list
1. Ciao come stai?!
2. 80 mania superstar
3. Il vestito di Alice
4. Batman
5. Il compleanno di Cristina
6. Sono stronzate
7. L'appuntamento di Alessandra
8. Mai
Giuseppe Puppo
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