Buon pomeriggio a tutti i nostri followers! Oppressi dalla calura estiva? A partire da oggi problema risolto! Un' ondata di maltempo sta investendo il nostro paese. Approfittando della pioggia anche la stagione estiva di Fattorie Musicali chiude i battenti e vi da appuntamento alla prossima stagione. Dalla prossima settimana il nostro consueto appuntamento con gli amici di RadiostarTV sarà il Sabato alle 16. Mi raccomando restate sintonizzati, Radiostar ha tante novità interessanti per voi! :-)
Il nostro corrispondente lucano Giuseppe Puppo ha voluto concludere la stagione estiva raccontandoci una storia, quella dei Ghost Booster e del loro nuovo album. Avrà un lieto fine? A voi la linea!
Sante Alagia
Vi racconto una favola: c’erano una volta quattro ragazzi, ognuno dei quali membro di un gruppo musicale diverso, ciascuno di essi alle prese con un genere differente. Il destino però aveva in serbo per questi ragazzi un altro cammino e per mano di uno di loro, Luigi, i quattro (ai quali si aggiungerà un batterista difficile da trovare) conversero in un progetto comune. La morale della favola è: non tutto ciò che nasce diviso è destinato a restare tale; se poi i risultati sono come questo, allora ben venga!
Luigi, Piergiorgio, Gualtiero, Giuseppe e Paolo: signore e signori, ecco a voi i Ghost Booster! Vengono dalla Calabria e sono pronti a risalire lo stivale per diffondere il loro groove, il loro stile, la loro musica. Da meno di due settimane hanno lanciato, in download digitale gratuito (quindi di-sponibile esclusivamente per il pubblico di internet) il loro primo EP, dal titolo molto evocativo: Glass world. Il titolo sta ad indicare la fragilità di quello che ci circonda, che sia la nostra terra o le relazioni che intraprendiamo con gli altri ogni giorno: queste le parole di Luigi ‘Lewis’ Capristo, chitarrista del gruppo, che sto seguendo, tramite il suo profilo Facebook, dallo scorso inverno, quando il progetto ha iniziato a prendere corpo. Cinque ragazzacci, o come si definiscono loro badass, bastardi, che hanno creato una band il più possibile innovativa e senza il vincolo di un preciso genere musicale, in grado quindi di confrontarsi con le più ampie prospettive riguardanti l'ambito del metal moderno, richiamando però sempre le radici dal quale tutto è nato. Numerose sono le influenze artistiche dei componenti di questa band, che si autodefinisce metal-core / progressive / thrash: Metallica, Dream Theater, Death, Pantera, Iron Maiden, Judas Priest, Slayer, In Flames, Mothorhead, Symphony X, Cynic, Slipknot, Opeth, Killswitch Engage, Still Remains, Rage Against the Machine. Tutti nomi importanti del complesso e variegato panorama Metal mondiale. Ogni brano affronta una tematica differente senza perdere quello che è il fulcro di tutto il nostro lavoro. The italian job, ad esempio, parla chiaramente della nostra Calabria e del modo in cui gli altri ci vedono dall'esterno, proprio quell’errata impressione che noi non vorremmo pervenisse agli altri. E il riferimento è alle guerre di mafia. Degno di nota è a mio avviso Next fix: in questo brano vengono presi di mira i rapporti dell’uomo con le cose e con le altre persone, rapporti a volte morbosi e malati, rapporti che possono portarci a non capire, come recita il testo, se siamo felici o tristi. La linea della batteria, rapida scandisce quello che pare un duello tra le due voci, le due parti della mente, andando a fare da contraltare alla chitarra, che inizialmente muove più lenta ma più decisa e dura. Ma torniamo ora al nostro amico Luigi, al quale ho posto qualche altra domanda inerente al primo lavoro dei Ghost Booster, innanzitutto, da cosa nasce il loro nome. Il nome, che non ha una vera e propria trasposizione in italiano, nasce dall'idea di provare a fon-dare un nuovo tipo di metal, un genere che abbia spinta e innovazione (il booster) ma che allo stesso tempo resti velato e nascosto, non in prima linea, come un fantasma (ghost). Forse pecchiamo un po’ di presunzione nel definirci “una voce fuori dal coro” ma ogni tanto nella vita bisogna pur correre qualche rischio e sperimentare nuove strade. Alla domanda “Cosa vi aspettate da questo panorama musicale?” la risposta è stata, purtroppo, quella prevista. Dal panorama musicale italiano non ci aspettiamo assolutamente nulla, non sapremmo neanche cosa chiedere a questo panorama un po’ invisibile... Ottima è invece la realtà underground, piena di gruppi grintosi, ma che non hanno voce in capitolo. Ma in tutto questo buio una luce, un canale che fa la differenza c’è, ed è rappresentato da internet. I social network SONO l'unica via di diffusione, insieme a Youtube, per noi emergenti che forse poi non emergeremo da nessuna parte. E continua: Proprio su questo concetto di massima diffusione si basa l’idea di distribuire il nostro lavoro gratuitamente, esclusivamente in via digitale. È un regalo per gli amici, un modo per dimostrare che quei 2 o 3 euro che paghi un disco non sono sufficienti o necessari a noi band per ripagarci le spese, tutta la fatica in studio non ce la ripagherà mai nessuno, prendere quei 2 soldi sembra quasi un tentativo di furto all’ “ amico” di turno, la nostra musica se volete la potete scaricare e ascoltare. Non ci fanno schifo i soldi ci fa schifo la faccia di chi, davanti al cd fisico, ti ri-sponde “ora non ho il portafoglio ma poi ti prometto che me lo prendo”. È certamente uno che non le manda a dire il nostro Luigi e, personalmente, non mi sento certo di biasimarlo per il suo pensiero. E sia chiaro: la mancata condanna per le sue parole non è certo dovuta al fatto che è mio amico, ma risiede nella verità del suo ragionamento. Chi ha avuto modo di seguire le mie interviste sa bene come la penso in merito: la musica è stata rovinata dal mercato, che a sua volta, almeno in Italia, è stato rovinato dalle cattive politiche di produttori e case discografiche. Terminata la piccola, ma necessaria, digressione, chiudo con una domanda di rito: progetti per il fu-turo. Più che progetti futuri, diremmo progetti immediati, il disco è out quindi bisogna darsi da fare sul fronte "live", fare concerti a più non posso. Tenteremo ancor di più la via dell'innovazione inseren-do elementi caratteristici della nostra terra e qualche suono un po’ diverso dai soliti canoni. Conti-nuiamo la ricerca della nostra identità, provando sempre di più ad innovarci, cercando di non sca-dere nella pagliacciata. Cos’altro aggiungere se non: in bocca al lupo ragazzi! Noi di Fattorie Musicali continueremo a se-guire il vostro progetto, con vivo interesse.
Giuseppe Puppo
Track-list
1. The italian job 2. Here comes the badass 3. Next fix 4. Glass world 5. Space blackout 6. Glass World (KK Special Mix)
Ecco il link per scaricare l'album: http://www.zshare.net/download/9435383193d722d9/ |